THIS IS A JOHN CAGE EVENT:

JOHN CAGE AND MERCE CUNNINGHAM RELOADED

BELLEZZA E METODO DEL CASO

John Cage
The Seasons – Ophelia – In a landscape

WORLD PREMIERE DEL PROGETTO

30 settembre 2023

ADI Design Museum, Via Ceresio, 7 Milano

h. 15.30 (I turno) e h.18.30 (II turno)

Franco Venturini, pianoforte [Soundinitiative – FR]
Giacomo De Luca, danzautore
da un’idea di Laura Faoro

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PRIMO TURNO (H.15.30): https://link.dice.fm/x6504e8398bf

SECONDO TURNO (H.18.30): https://link.dice.fm/z2f1794c8fff

“Il primo programma che io e Cage abbiamo condiviso è stato presentato a New York nel 1944. Al tempo, Cage lavorava nella modalità da lui definita “struttura ritmica macro-micro cosmica“…. Questo metodo consentiva di tenere musica e danza separate e di farle incontrare solo in determinati punti della struttura. Cage non doveva andare sulla danza, se non in alcuni punti strutturali, ed io ero libero di variare le velocità e gli accenti delle frasi e del movimento interno alle frasi, rifacendoci esclusivamente ai punti strutturali per ritrovarci.” (M. Cunningham).

Con “The Seasons” (1947) – con il design e i costumi di Isamu Noguchi – già scenografo della Compagnia di Martha Graham per cui danzava Merce, la danza e la musica iniziano a essere definitivamente indipendenti l’una dall’altra. Le due arti non sono più sorelle come le Muse dell’antica Grecia, ma condividono lo stesso spazio e coesistono nello stesso tempo. Libere ed autonome. Cunningham inizia a realizzare le sue coreografie senza musica, nel silenzio totale, mentre Cage compone la musica separatamente dalla partitura coreografica. E’ un momento storico. Musica e danza conquistano entrambe la propria autonomia, a differenza di quanto era avvenuto fino a quel momento sia nel balletto classico che nella Modern Dance. E’ il movimento in sé a determinare il proprio ritmo e non un ritmo esterno, Il coreografo/danzatore impara ad ascoltare un movimento ed a ripeterlo finché non se ne chiarisce la sua forma ritmica definitiva, data dalla dinamica e dalla qualità del movimento stesso.

Con la lettura del libro degli I’ Ching o Libro dei Mutamenti, Cage, che in precedenza utilizzava un quadrato magico, comprende le possibilità che gli offre la tabella di 64 esagrammi dell’I Ching e la sfrutta per ottenere un ossimoro, cioè per organizzare il caso e introdurre l’imprevedibilità nella creatività artistica. Influenzato dalle sue scoperte, anche Cunningham inizia una ricerca analoga, sviluppando il suo “Chance Method”: il caso fornisce la sua “risposta”, sui movimenti, lo spazio, il ritmo e non può essere cambiato, ma accettato nella sua totalità. Così la coreografia, viene portata in scena. In questo modo, secondo Cunningham, è possibile creare coreografie che, non avendo alla base processi logici, personali o intuitivi, possono spingere il coreografo e i danzatori al di fuori delle loro abitudini.

Ogni coreografia è un insieme di “problemi di movimento”, imprevedibili, inusuali, non “pertinenti” secondo una logica coreografica tradizionale, eppure affascinanti. Merce Cunnigham ci regala la discontinuità, assenza di climax, di soluzioni, ci regala la transitorietà, il non finito, il possibile e l’impossibile, ma anche no. Merce Cunningham ci regala danza del movimento e per il movimento”. (Anna Kisselgoff, New York Times, 1988).


L’Event all’ADI Design Museum

Il concerto presso l’ADI Design Museum vuole riproporre un “Event” alla John Cage: il pianista Franco Venturini e il danzautore Giacomo De Luca, coadiuvato dalla dramaturg Federica Siani, daranno vita ad una performance omaggio alla coppia d’arte Cage – Cunningham, che unirà le note del primo alle linee del secondo, in un’inedita rilettura site specific.

Cornice dell’evento la splendida Hall dell’ADI Museum, location che ben personifica l’inesausta ricerca di John Cage delle sinergie possibili tra le arti, l’evento condiviso e la performance dal vivo.

Per questa particolare performance sono previste due repliche, la prima alle h. 15.30, la seconda alle h. 18.30.

I protagonisti dell’evento:

  • Franco Venturini, pianista e compositore, membro del collettivo multidisciplinare di Parigi Soundinitiative New Music Ensemble e del rinomato ensemble Fontanamix di Bologna
  • Giacomo De Luca, dance maker e ricercatore operante nel campo della danza contemporanea e delle arti visive e performative, è un emergente danzautore e coreografo, formatosi al Teatro alla Scala e perfezionatosi tra gli altri alla Biennale di Venezia con i danzatori della compagnia di Merce Cunningham
Ph. credits: N. Evangelisti

Diplomato in pianoforte summa cum laude, composizione, musica elettronica, Franco Venturini ha approfondito l’interpretazione con M. Campanella e il Trio di Trieste all’Accademia Chigiana a Siena e la composizione all’Accademia S. Cecilia a Roma con I. Fedele e all’Université Paris 8, dove ha conseguito un Master. Ha approfondito la sua formazione in contesti internazionali quali il Centre Acanthes a Metz e gli Internationale Ferienkurse für Neue Musik a Darmstadt, venendo a contatto con compositori quali T. Murail, B. Furrer, W. Rihm, U. Chin, J. M. López López.
Fra i premi e le menzioni ottenuti, figurano: il Prix SACEM e il Prix ROUSSEL nel 8ème Concours International de piano d’Orléans, The modern recorder project–International Composition Competition del Musikinstitut di Darmstadt, il Premio Trio di Trieste–Coral composition award, LEIBNIZ’S HARMONIES–Composition Competition a Hannover, il Forum de la Jeune Création Musicale della S.I.M.C. di Parigi, il Premio Farnesina sonora della Federazione CEMAT di Roma e il Sofia Soloists Composition Prize in Bulgaria.

Si è esibito in concerto in diversi paesi : Italia (Bologna Festival, Accademia Filarmonica di Bologna, Nuova Consonanza a Roma, REC/APERTO Festival, Ravello Concert Society, Trieste Prima, Festival Nuove Musiche a Palermo, MART di Rovereto), Francia (Salle Cortot, Théâtre Adyar, Centre Pompidou e Manifeste IRCAM a Parigi, Matinées du piano e FRAC Centre a Orléans, GRAME a Lione, Festival international de musique de Wissembourg), Spagna (Centro de arte Reina Sophia a Madrid, Festival Mixtur a Barcellona), Austria (Schönberg Centre a Vienna, Bludenzer Tage zeitgemasser Musik), Germania (KNM Contemporaries), Svezia (Connect Festival – Malmö), Nuova Zelanda, Australia (Bendigo International Festival of Exploratory Music, Brisbane Festival), Singapore (Yong Siew Toh Conservatory), alla Biennale di Zagabria e al Festival Slowind a Ljubljana, collaborando con artisti quali M. Pintscher, G. Knox, S. Gervasoni, N. Isherwood, L. Pfaff, L. Veggetti. Collabora con gli ensembles Soundinitiative, Accroche Note, FontanaMIX, particolarmente dediti all’interpretazione del repertorio contemporaneo, e con compositori che hanno scritto espressamente per lui, effettuando prime esecuzioni e registrazioni.

Ha ricevuto commissioni da Biennale Musica di Venezia, Fondazione Arena di Verona, Festival Traiettorie di Parma, Expo 2015 di Milano, L’Imaginaire di Strasburgo. Ha beneficiato di una residenza artistica presso l’Istituto di Cultura Italiana di Parigi. Sue composizioni sono state eseguite in vari ambiti : Biennale Musica e Teatro La Fenice a Venezia, Milano Musica, MITO, Traiettorie a Parma, Parco della Musica di Roma, Pharos Arts Foundation Music Festival a Cipro, musikprotokoll a Graz, Musica par el tercer milenio a Madrid, Art Forum a Liepāja, Lee Foundation Theater della Nanyang Academy of Fine Arts a Singapore. Fra gli interpreti della sua musica figurano Quartetto Prometeo, Trío Arbós, gli ensembles Proxima Centauri, Klangforum Wien, Divertimento, Icarus, FontanaMIX, Das Neue Ensemble. Sue opere ed esecuzioni sono state diffuse su RAIRadio3, France Musique, Radio Österreich. I suoi lavori sono attualmente pubblicati da BABELSCORES. Ha ottenuto L’Aide à l’écriture per il 2022 del Ministère de la Culture francese per un progetto compositivo con l’ensemble Soundinitiative.

Ha tenuto conferenze-concerto sulla musica contemporanea presso conservatori di musica ed università in Italia e Francia (Roma Tre, Université de Bourgogne, Conservatoire à Rayonnement Régional de Paris), tiene regolarmente corsi di prassi esecutiva del repertorio contemporaneo al Conservatorio di Bologna e ha coordinato ateliers pedagogici sulla pratica dell’improvvisazione con il ricorso ai mezzi elettronici in vari conservatori in Île de France. Vive a Parigi.

La sua curiosità per le arti, l’architettura, il design, la moda, il cinema, la musica e la filosofia fa emergere la sua attitudine coreografica, esplorando attraverso il corpo la propagazione di ibride architetture, che tessono un gioco di intrecci e forme visive/ sensoriali in divenire nello spazio. TEDx 2022

Danzatore e artista sperimentale, il suo linguaggio esplora il corpo in una ricerca di sé che indaga la creatività umana. La Biennale di Venezia Danza 2022 by Wayne McGregor

Interprete frizzante, si avventura in una non semplice esplorazione coreografica, rimodellando gli schemi tradizionali di movimento” Sipario, 2021

Giacomo De Luca, leccese, classe 1999 è un emergente danzautore e giovane coreografo. Definito da La Repubblica ‘il Billy Eliot Italiano’ vive e lavora attualmente tra l’Italia e l’estero, presentando e condividendo i propri progetti in teatri, festival, istallazioni, workshop e conferenze.

Si avvicina alla danza all’età di 4 anni nella sua città natale e dall’età di 13 anni si forma alla Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano, laureandosi nel 2019. Negli anni di studio danza con il corpo di ballo del Teatro alla Scala per produzioni di Opera e Balletto (2014-19) e con la Tokyo Ballet Company (2019). Si esibisce su Rai 1 nello spettacolo “Danza con me” ideato e condotto da Roberto Bolle (2018,19) ed è ballerino Solista per lo Jas Art Ballet con l’Étoile Carla Fracci (2019/20).

Diverse sono le realtà prestigiose presso le quali si esibisce, lavorando con registi e coreografi internazionali quali Liliana Cavani, Alvis Hermanis, Heinz Spoerli, Alla Sigalova, Placido Domingo, Emanuela Tagliavia e sul repertorio di: Angelin Preljočaj, Maurice Béjart, William Forsythe, Jiří Kylián. Guest artist per Matteo Levaggi al festival di danza Oriente Occidente di Rovereto (2020), è borsista al Master in Coreografia di Padova Danza Project (2020,2021). Scelto personalmente da Wayne McGregor, direttore del settore Danza Contemporanea presso La Biennale Di Venezia, per La Biennale College Danza 2021 e 2022, danza in scena creazioni inedite firmate da coreografi di grande rilievo: Merce Cunningham Trust, per l’omaggio al pioniere americano della post-modern dance, Wayne McGregor, Saburo Teshigawara (Premio Leone d’Oro 2022), Raymond Pinto ed Edit Domoszlai.

Da ottobre 2022 è membro di Serra di Danza – Vivaio, la compagnia italiana di Emio Greco | Pieter C. Scholten, con il quale si è unito alla compagnia ICK Dans Amsterdam per la stagione 2023, danzando nelle prima mondiali di We, the Eyes al Ravenna Festival e We, the Angel per la rassegna estiva al Castel Sant’Angelo. Recentemente si è unito al Gruppo Nanou a Ravenna per il programma di laboratori e residenze artistiche con tra gli altri Marco Valerio Amico, Stefania Tansini e Daniele Albanese.

Ha creato opere originali con Artisti dello IUAV di Venezia e compositori del Conservatorio Pollini di Padova per il Festival Internazionale Lasciateci Sognare (2021); è selezionato per la Vetrina della Giovane Danza d’Autore del Festival La Sfera d’Oro (2021).
Attualmente prosegue la sua ricerca artistica come danzautore e giovane coreografo parallelamente alla carriera come danzatore professionista, indagando sul movimento e il pensiero fisico, i luoghi di conoscenze del corpo, i sensi e le connessioni universali, esplorando in periodi intensivi il lavoro con grandi nomi della danza: Merce Cunningham Trust, Carolyn Carlson, Akham Khan, Cristina Krystal Rizzo, Batsheva Dance Company oltre a portare avanti l’interesse per Emio Greco, Saburo Teshigawara, Trisha Brown e proseguire gli studi di balletto, dalla tecnica Balanchine agli approcci somatici, allo yoga e al gyrotonic.

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INFO:

info@festivalspiritodeltempo.it